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13 Maggio

Giornata mondiale del cocktail

La ricorrenza è nata negli Stati Uniti quando in quella data nel 1806 venne data la prima definizione di cocktail.

13 Maggio

Giornata mondiale del cocktail

Storia

La nascita del cocktail

Fu quindi il 13 Maggio 1806 a segnare un capitolo della storia e della cultura occidentale quando Harry Croswell editor del tabloid newyorkese "" The Balance and Columbian Repository"", in risposta alla domanda di un lettore, definì il cocktail come ""un liquore stimolante, composto da aromi di qualsiasi tipo, zucchero acqua e amari"". Per l'accezione ormai comune di cocktail riferiamo ad una bevanda composta da almeno 2 ingredienti, di cui almeno uno è alcolico (cosiddetta ""base"" del cocktail) tra i più comuni conosciamo il gin e la vodka ad esempio. Nel corso degli ultimi decenni, anche a causa degli accadimenti che hanno portato il mondo a modificarsi, sono nate molte variazioni al classico cocktail conosciuto per quasi due secoli, a partire da versioni analcoliche fino ai cocktail già pronti e miscelati in una confezione, a cui basta aggiungere ghiaccio nel bicchiere.

Gli attrezzi immancabili

Sono circa una decina gli utensili fondamentali per preparare la maggior parte delle bevande miscelate, proviamo di seguito a riassumerle e coglierne le caratteristiche principali.

Tre drink popolari

Scopri tre drink conosciute a livello internazionale, alcuni con origini italiane

Drink #1

Negroni - storia e preparazione

Di origine italiana, più precisamente a Firenze, da parte del conte Camillo Negroni che di ritorno da un viaggio a Londra chiese al barman Fosco Sarselli di aggiungere una spruzzata di gin al posto della solita soda nel suo Americano. Così, nel tempo, quel drink venne identificato con il nome di Negroni e diffuso sempre di più fino a diventare uno dei pilastri dei drink da aperitivo italiano. La preparazione è molto semplice e avviene direttamente dal tumbler basso, riempito fino a 3/4 di ghiaccio. Si passa poi a dosare il gin (30ml) con l'aiuto del jigger e a versarlo nel bicchiere, successivamente il Vermouth rosso (30ml) e infine il Campari (30ml). Il tutto dev'essere mescolato con lo stirrer e la ricetta originale prevede anche una fetta di arancia inserita all'interno del tumbler.
Drink #2

Martini - storia e preparazione

Un grande classico dalle origini ancora incerte, ideale come drink prima di cena, ma assolutamente degustabile in qualsiasi momento grazie anche alle diverse varianti sorte nei decenni modificando la dose di gin. Gli ingredienti sono pochi e semplici, ovvero gin e vermut dry, cui si aggiunge un'oliva prima di sorseggiarlo. La preparazione avviene tramite la tecnica dello "stir & strain": 3/4 di gin e 1/4 di vermut dry mescolati nel bicchiere miscelatore e poi filtrati nel bicchiere ghiacciato. Solitamente viene utilizzato la coppa Martini, ovvero a forma di cono rovesciato.
Drink #3

Spritz - storia e preparazione

La storia ha origini ovviamente italiane, ma con influenze austriache infatti si dice che nell'Ottocento quando il nordest d'Italia era occupato dalle truppe austriache, prima dell'Unità d'Italia, queste ultime non fossero così abituate al tenore alcolico dei vini veneti e così erano soliti "spruzzarli" con dell'acqua gasata (il verbo tedesco "spritzen" significa proprio "spruzzare"), da qui la vera ricetta originale dello Spritz e il suo nome. Dagli anni '40 e '50 inzia poi a diffondersi la ricetta come la conosciamo noi con l'Aperol, quest'ultimo invenzione dei fratelli Barbieri di Bassano del Grappa. La sua preparazione è semplice: riempire il bicchiere o calice con del ghiaccio e iniziare a versare il prosecco (3 parti), aggiungere poi l'Aperol (2 parti) e poi la soda o acqua frizzante (1 parte). Utilizzando un cucchiaio miscelatore fare un movimento dal basso all'alto, ma senza mescolare per non sgasare il drink. Aggiungere una fettina di arancia e il cocktail è pronto.

Ultimi trend

Un trend avviato da alcuni anni, ma fortemente accentuato dalla pandemia è quello di un mixology sempre più domestico e orientato anche alle miscelazioni già pronte. Molte aziende si sono mosse in questa direzione proponendo miscelati a cui basta aggiungere il ghiaccio nel bicchiere; ciò aiuta sicuramente i più inesperti in materia o coloro che non hanno interesse nel mixology, ma preferiscono dare risalto al momento sociale che l'aperitivo o, in generale, il cocktail porta con sè. Rimangono fondamentali strumenti come il secchio ghiaccio con la relativa pinza, piuttosto che tutto il mondo dei bicchieri, cannucce per la consumazione delle bevande. Infine un trend più piccolo, ma altrettanto comune e attuale è quello dei cocktail analcolici, non per forza meno buoni o appariscenti, ma sicuramente distanti dalla definizione di cocktail con cui tutto è nato attorno cui si è sviluppato un settore economico e sociale in tutto il mondo, ricco di tradizione e cultura.
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